Tombini di pietra
In città i tombini più antichi sono grate di scolo per l'acqua e sono di pietra. Sono ricavati da lastroni di spessore intorno ai 10 - 15 centimetri. La pietra usata era in genere quella del lastricato della zona, granito o pietra serena.
Tombini di ghisa
Gran parte dei tombini metallici è stata realizzata in ghisa (ferro con alta percentuale di carbonio). La ghisa lamellare ha ottima resistenza alla compressione e si presta ad essere colata allo stato fuso in opportuni stampi. Ha il difetto di avere scarsa resistenza alla trazione e alla flessione.
I tombini in ghisa sono in genere massicci e il loro stesso peso li tiene fermi nelle loro sedi.
I tombini moderni sono realizzati con ghisa sferoidale nella quale il carbonio è aggregato in microscopiche formazioni tondeggianti (a differenza delle formazioni a lamelle delle normali ghise) che conferiscono al materiale migliori proprietà riguardo alla trazione e alla flessione.
Questi tombini recenti a parità di resistenza sono più sottili e quindi più leggeri. Per evitare che si muovano hanno dei dispositivi di bloccaggio e a volte montano delle guarnizioni di materiale plastico per limitare le vibrazioni e quindi la rumorosità al passaggio di automezzi.
A fianco una grata di scolo in Via Diaz che pur essendo di notevole spessore ha ceduto.
Tombini in acciaio
Più rari, con caratteristiche un po' migliori rispetto alle ghise sferoidali, sono realizzati a volte con getti e a volte con lamiera stampata nella forma opportuna.
Molte grate sono realizzate con listelli di ferro o acciaio saldati o rivettati.
A fianco il particolare di un raro tombino della posta pneumatica in Piazza della Commenda. La scritta "acciaio fuso" indica l'uso della tecnica del getto.
Altri metalli
Vi sono su alcuni marciapiedi della città rarissimi casi di grate in ottone (o bronzo). Nell'immagine a fianco un esemplare all'ingresso di un negozio in Via XXV Aprile, altri molto più piccoli sono in Galleria Mazzini.
Tombini in materiale plastico
Sono usati raramente e quasi esclusivamente nelle zone pedonali. Vi sono comunque tombini in materiale polimerico rinforzato con fibra di vetro che resistono a un carico di 40 tonnellate (classe D400) e che possono essere impiegati sulle normali carreggiate. Hanno ovviamente il vantaggio della notevole leggerezza e in genere possono garantire la chiusura ermetica.
Nell'immagine a fianco il tombino di un pozzetto per presa di terra in Via F. Filzi.
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[↓] ultimo aggiornamento: 09/03/2009